“L’umanità del nobile gesto dell’appuntato Fabio Cervellieri, insieme a tutto il Reggimento del Carabinieri RSU, nell’assistere la piccola bambina kosovara, garantendole le migliori cure presso il Policlinico Umberto I, sono testimonianza e conferma dei valori che hanno contraddistinto da sempre l’operato della loro missione in Kosovo”.
Lendita Haxhitasim – Ambasciatrice del Kosovo a Roma
12 giugno 1999. Il contingente italiano entra in Kosovo
Sono anni di grandi conflitti e di grandi guerre per i Balcani. Anni che vedranno paesi che seppelliscono giovani e anziani, senza risparmiare neanche i bambini. Bambini che porteranno dentro gli occhi, orrore e dolore. Dolore che diventerà forza, resistenza e sopravvivenza. Orrore che verrà arricchito anche di uranio povero e vedrà ammalarsi di cancro 7600 militari italiani, tra i quali 400 deceduti, a causa dei proiettili utilizzati dalla Nato durante i bombardamenti del 1999 in Jugoslavia.
Un orrore che verrà vinto dalla vita, vita che comincerà a seminare, finalmente in terra indipendente.
In questi lunghi anni, tanti sono stati gli interventi della difesa italiana, lo ricorda oggi anche l’Ambasciatrice del Kosovo a Roma Lendita Haxhitasim, mentre scrive su una storia che ha colpito tutti, quella della bambina kosovara di quattro anni, affetta da diabete mellito di tipo 1, e del suo angelo custode, l’Appuntato Fabio Cervellieri, in missione in Kosovo, il quale ha provveduto a sue spese all’acquisto dell’insulina e di un apparecchio in grado di misurare il tasso glicemico, garantendo anche il ricovero della piccola, accompagnata dalla madre, all’Ospedale Umberto I di Roma, per eseguire indagini approfondite e individuare un’appropriata terapia. Una bambina che si è trovata con un’altra grande famiglia accanto –quella dell’intero Reggimento Carabinieri MSU , che ha preso a cuore la vicenda, raccogliendo, attraverso una colletta organizzata fra tutto il personale, i soldi necessari per il viaggio di andata e ritorno Pristina – Roma, in data 13 novembre. Famiglia che ha deciso di rimanere accanto a lei, con il desiderio di vederla crescere in salute.
“L’umanità del nobile gesto dell’appuntato Fabio Cervellieri, insieme a tutto il Reggimento del Carabinieri RSU, nell’assistere la piccola bambina kosovara, garantendole le migliori cure presso il Policlinico Umberto I, sono testimonianza e conferma dei valori che hanno contraddistinto da sempre l’operato della loro missione in Kosovo.
Profondamente grazie a tutta la famiglia dell’Arma dei Carabinieri, e al Policlinico Umberto I Roma, per la solidarietà e contributo, che rafforzano ulteriormente il legame e i cuori dei nostri due Popoli”
Lendita Haxhitasim