Il 2021 è pronto a concludersi e, come ogni anno, è tempo di tracciare bilanci. Cos’è successo in Kosovo negli ultimi 365 giorni?
Radio Free Europe ha tracciato i fatti che hanno lasciato il segno nel 2021. Per chi non lo sapesse, Radio Free Europe è una pubblicazione ben nota e rispettata con radici che risalgono al 1949. La sua sede di Prishtina si concentra generalmente su questioni economiche e politiche del Kosovo, ma anche della regione dei Balcani.
Il 2021, un anno di luce sull’orlo dell’oscurità
La vittoria del partito Vetëvendosje, con oltre il 50% dei voti guadagnati alle elezioni parlamentari anticipate, Vjosa Osmani eletta Presidente, il ritorno nella capitale della Lega Democratica del Kosovo, le tensioni sviluppatesi nei comuni del nord del Paese, il rifiuto del progetto di collaborazione con la Macedonia settentrionale per gli oleodotti e la grave crisi energetica, che sta ancora attraversando, sono solo alcuni degli eventi che hanno caratterizzato il 2021 del Kosovo. Gli ultimi dodici mesi, in realtà, sono stati per il Paese, decisamente ricchi di fatti e avvenimenti.
L’inizio dell’anno ha visto a capo del Kosovo un governo in carica e Vjosa Osmani presidente ad interim. Nel dicembre del 2020, infatti, la Corte Costituzionale ha rovesciato il governo guidato da Avdullah Hoti della Lega Democratica, precedentemente dimesso e proclamato la destituzione del presidente Hashim Taçi, in quanto accusato di crimini di guerra e contro l’umanità. Così, il 14 febbraio 2021 si sono svolte le elezioni anticipate e il Movimento Vetëvendosje ha ottenuto il 50,28% dei voti, andando al potere, con un minimo vantaggio rispetto alla minoranza. Il Partito Democratico del Kosovo ha ottenuto il 17% dei voti totali, mentre la Lega Democratica del Kosovo è arrivata terza, con il 13%.
Con 67 voti favorevoli, 30 contrari e nessun astenuto, il 22 Marzo 2021 l’Assemblea del Kosovo ha dato potere al governo capeggiato da Albin Kurti. Glauk Konjufca di LVV è stato eletto presidente dell’Assemblea del Kosovo.
Al via la campagna vaccinale
Il Kosovo è stato uno tra gli ultimi Paesi in Europa a fornire i vaccini contro il Covid-19 alla popolazione e i primi sono arrivati attraverso il programma Covax delle Nazioni Unite, nato per favorire la distribuzione degli antidoti ai Paesi con basso reddito. Le prime dosi sono giunte solo il 28 Marzo. Da allora a oggi, 780 mila cittadini sono stati immunizzati, completando il ciclo di vaccinazione.
Osmani Presidente
Il 4 Aprile 2021, in sessione straordinaria, l’Assemblea del Kosovo, con 71 voti a favore, ha eletto alla presidenza Vjosa Osmani.
Kurti e Vucic non sono d’accordo su nulla
L’incontro del 15 Giugno tra il Primo Ministro del Kosovo Albin Kurti e il presidente serbo Aleksandar Vucic, è stato fortemente voluto e l’attesa fibrillante nell’Unione Europea, ne è stata la prova. Una riunione che si è svolta nell’ambito del dialogo sostenuto dall’UE, che, però, non ha prodotto alcun risultato. Nessuna conciliazione, solo contrarietà. Alcuni funzionari dell’Unione hanno confermato che non si è trattato di un incontro facile e hanno invitato le parti a sfruttare, comunque, la volontà di conciliazione per un accordo finale, che a quanto pare, non potrà esserci nell’immediato.
Circa 1500 persone avvelenate a Deçan
Il 12 Luglio, un numero considerevole di cittadini ha avuto necessità di urgente assistenza medica. Il Main Family Medicine Center di Deçan è stato preso d’assalto e il personale sanitario si è trovato a dover fronteggiare un’emergenza, totalmente impreparato. Circa 1500 cittadini dei villaggi circostanti hanno manifestato sintomi di avvelenamento e il sospetto è che siano stati intossicati dall’acqua potabile di un ramo dell’acquedotto Hidrodrini. I test di laboratorio effettuati su alcuni campioni di acqua hanno rilevato la presenza di batteri, probabili responsabili dell’accaduto. In ogni caso, sono stati richiesti anche test a laboratori esteri. La Procura di Peja sta ancora indagando, alla ricerca di eventuali responsabili.
Vucic: l’incontro con Kurti, il peggior dialogo
Il 19 Luglio, il Primo Ministro del Kosovo Albin Kurti e il Presidente della Serbia Aleksandar Vucic si sono seduti per la seconda volta al tavolo del dialogo di Bruxelles. Kurti ha proposto una dichiarazione di pace tra Kosovo e Serbia, che a suo avviso, Vucic avrebbe respinto senza nemmeno leggere. Quest’ultimo, invece, ha affermato che l’incontro con il Primo Ministro kosovaro è stato il peggiore che abbia mai avuto con i funzionari del Paese, nell’ambito del tavolo del dialogo di Bruxelles. Il meeting si è concluso, ancora una volta, senza alcun accordo e gli incontri sono poi proseguiti solo a livello tecnico.
Trentasei morti ad Agosto
Il 29 Agosto, il Kosovo ha registrato il numero più alto di morti per Covid-19 da inizio pandemia: sono stati in trentasei ad aver perso la vita nell’arco delle 24 ore, a causa delle conseguenze dell’infezione.
Sessione dopo sessione
Il 15 Settembre 2021, presso il Tribunale Internazionale dell’Aja, ha avuto inizio il primo processo contro un ex membro dell’Esercito di liberazione del Kosovo. Salih Mustafa è comparso davanti alla corte per rispondere dell’accusa di crimini di guerra. Nelle settimane successive, è partito il processo contro il leader dell’Organizzazione dei veterani di guerra dell’UCK, Hysni Gucati e il vice presidente dell’organizzazione Nasim Haradinaj.
La reciprocità delle targhe
Il 20 Settembre, il governo ha deciso di non consentire ad alcun veicolo con targa serba di entrare in territorio kosovaro, introducendo, così, la reciprocità delle targhe e sostituendo, quindi, quelle serbe con alcune temporanee. Al fine di garantire ill rispetto della normativa, sono state inviate al nord del Paese delle unità militari speciali. Un’azione che ha provocato malumori e alimentato tensioni, tanto che i serbi locali hanno bloccato le strade principali che conducono ai valichi di frontiera di Jarinje e Brnjak. Gli attriti sono andati avanti per quasi quindici giorni. L’allentamento dei dissapori è arrivato grazie a Bruxelles. Le delegazioni, che si sono incontrate nella capitale belga, hanno preso la decisione di rimuovere i posti di blocco dalle strade, di far rientrare le unità speciali, lasciando l’obbligo di coprire con il nastro adesivo i simboli di stato che compaiono sulle targhe.
Rischio gas
Nei mesi estivi si è molto parlato di un progetto che avrebbe collegato il Kosovo al gasdotto esistente nel Nord della Macedonia. Un programma di lavoro sostenuto dagli americani, che, però, è stato respinto dal Kosovo alla fine di Settembre. Il ministro dell’Economia Artane Rizvanolli, dopo aver presenziato a numerosi dibattiti pubblici, il 30 Settembre 2021 ha annunciato che il Kosovo non avrebbe portato avanti questo progetto, perché non favorevole finanziariamente e con un alto rischio di investimento.
Lotta al contrabbando nel nord
Il 13 Ottobre è tornato uno stato di forte tensione nel Kosovo settentrionale. Il Nucleo Speciale di Polizia kosovara si è recato sul posto per svolgere una massiccia azione contro la pratica del contrabbando e dell’evasione fiscale. Dieci gli agenti feriti durante l’intervento, mentre sono state arrestate otto persone appartenenti a varie regioni del Kosovo. I serbi locali hanno attaccato le squadre dei media tra cui Radio Free Europe/Radio Liberty per protestare contro l’azione della polizia. A Zvecan, sono state utilizzate armi da fuoco anche contro le forze dell’ordine.
Il 51% solo in quattro comuni
Il 17 Ottobre si sono svolte le elezioni in 38 comuni del Kosovo. Non si sono registrati incidenti e la Lega Democratica del Kosovo è riuscita a riprendere il controllo della capitale, dopo aver vinto con Përparim Rama. In queste elezioni, il partito al governo Lëvizja Vetëvendosje è risultato vincitore solo in quattro comuni.
Omicidio a Gllogjan
Un grave episodio ha scosso il Kosovo la sera del 26 novembre: a Gllogjan di Deçan, alcuni colpi di armi da fuoco esplodono contro un autobus proveniente da Gjakova. L’autista e due studenti delle scuole superiori sono morti sul colpo. Le indagini partite da subito, hanno portato all’arresto, l’11 dicembre scorso, di tre persone sospettate di essere gli esecutori materiali delle uccisioni. Si tratta di tre uomini, due fratelli e il loro padre, che ancora oggi sono detenuti, in attesa di ulteriori approfondimenti.
Corruzione nella costruzione di Brezovica
Il 21 dicembre, un’operazione su larga scala della polizia del Kosovo si è conclusa con l’arresto dell’ex sindaco di Shtërpcës, Bratislav Nikolic e di altre nove persone, sospettate di aver abusato della loro posizione. Nikolic è sospettato di aver beneficiato fino a 1 milione di euro di permessi rilasciati illegalmente, per la costruzione di impianti a Brezovica, nel Comune di Shtërpca. L’accusa ha affermato che Nikolic e altri funzionari sono sospettati di aver ricevuto ville, automobili e altri doni in cambio del rilascio di permessi per costruire ville e altre strutture nel Parco Nazionale dei Monti Sharr.
Si torna all’oscurità
Una crisi energetica annunciata da mesi ha dato i primi segnali di comparsa il 23 dicembre scorso. Così, la Società di distribuzione di energia elettrica del Kosovo – KEDS, ha introdotto i razionamenti: otto ore con elettricità e due ore senza. Questa era la promessa dei funzionari KEDS, che non è stata rispettata e molti cittadini sono rimasti senza luce per ore. La crisi è ancora in corso e il governo chiede costantemente un contenimento razionale dell’energia elettrica. “Riduzioni o aumenti del prezzo dell’elettricità”, ha affermato il primo ministro Kurti. L’Albania fornirà elettricità al Kosovo per il Capodanno.