Cittadinanza onoraria per i cinque kosovari che si sono tuffati nel canale di via Pesarona e hanno disperatamente tentato di salvare i quattro ragazzi nel tragico incidente stradale di domenica 14 luglio alle porte di Jesolo.
Sono i kosovari Laurat Hoti, Florim Bytyci, i due che erano in acqua e Burim Kuci, Ilir Lekaj e Lulzim Bytyci gli altri tre che sulla sponda del canale li hanno aiutati ad estrarre e trascinare i corpi purtroppo senza vita di Riccardo Laugeni, Eleonora Frasson, Leonardo Girardi e Giovanni Mattiuzzo. Si era salvata solo Giorgia Diral.
L’accaduto
Sono bastati pochi attimi. Una Golf ha avviato un sorpasso azzardato nella notte, toccando la Ford Fiesta su cui viaggiavano i cinque ragazzi di Musile e facendola finire in un canale.
L’urto è stato terribile, tanto forte da togliere la vita agli altri ragazzi a bordo: Eleonora Frosson, Leonardo Girardi e Giovanni Mattiuzzo sono stati estratti dalle lamiere subito dopo Giorgia (l’unica sopravvissuta) dai 5 kosovari, ma per loro non c’era già più nulla da fare; il corpo di Riccardo Laugeni, seduto al volante, è stato invece recuperato solo grazie all’autogru dei vigili del fuoco.
Il responsabile, un cittadino rumeno di 27 anni e in Italia dal 2012, è stato in seguito fermato dalla Polizia grazie alla segnalazione di un altro automobilista.
Comitato diritti civili «Cittadinanza italiana ai cinque kosovari»
Cittadinanza italiana per i 5 kosovari che hanno tentato di salvare i ragazzi coinvolti nel tragico indicente del 14 luglio a Jesolo.
A invocarla per loro è il comitato per la difesa dei diritti civili con Francesco Esposito.
«Bel gesto quello di insignire della cittadinanza onoraria i quattro kosovari e l’albanese che hanno cercato di salvare i giovani coinvolti nell’incidente stradale», dice Esposito, «il gesto, tanto spontaneo quanto umile, di essersi buttati nel canale riuscendo a salvare l’unica sopravvissuta dei cinque passeggeri, è stato superato solo dall’umiltà con cui, in silenzio, si sono allontanati dalla scena teatro dell’ammirevole azione di soccorso».
«Riteniamo che i rappresentanti delle forze politiche del territorio dovrebbero farsi portavoce presso gli organismi nazionali dei rispettivi partiti e chiedere che ai cinque giovani, autori del magnifico gesto, venga concessa la cittadinanza Italiana come tangibile segno di riconoscimento di un comportamento che da fiducia nel genere umano».