Le autorità kosovare hanno preso un provvedimento riguardante due prodotti alimentari nei confronti della Macedonia del Nord: per proteggere gli interessi delle imprese e la produzione nazionale, infatti, il Kosovo ha bloccato le importazioni di patate e miele naturale.
Endrit Shala, ministro dimissionario dello sviluppo economico del paese, ha affermato che questa adottata dal Kosovo arriva come conseguenza agli ostacoli tariffari imposti dalla Macedonia del Nord sulle importazioni di pesce provenienti dal Kosovo e per i quali il Kosovo si è lamentato anche nell’organizzazione europea di libero scambio (CEFTA).
“Ho deciso di prendere reciproci provvedimenti per i prodotti della Macedonia del Nord che vengono importati in Kosovo e di bloccare l’ingresso di alcuni prodotti in modo tale da costringere la Macedonia del Nord a riflettere nell’avere un trattamento alla pari per i prodotti kosovari che entrano in quel paese. ” – ha affermato Endrit Shala.
La reazione della Macedonia del Nord
Immediata è stata la reazione delle autorità della Macedonia del Nord. Il ministro dell’agricoltura, Trajan Dimovski, ha dichiarato che lo stop delle importazioni di miele naturale e pesce non è un divieto speciale solo per il Kosovo.
Secondo il ministro macedone, infatti, il paese mira ad ottenere la licenza di esportazione di pesce fresco nel mercato europeo e, per questo, ha alzato gli standard di questo settore.
“Non stiamo implementando il monitoraggio e blocchi delle importazioni poiché sono prodotti della Repubblica del Kosovo, perché questa misura vale anche per tutti gli altri paesi.” – ha affermato Trajan Dimovski, ministro dell’agricoltura macedone.
Djuric: i prodotti serbi continuano ad entrare in Kosovo
Il reciproco provvedimento delle autorità kosovare nei confronti dei due prodotti della Macedonia del Nord è arrivato nove mesi dopo che il governo del Kosovo ha imposto dazi doganali del 100% sui prodotti provenienti da Serbia e Bosnia-Erzegovina.
Secondo le autorità kosovare nessun prodotto dalla Serbia entra in Kosovo differentemente da quanto dichiarato dal il direttore dell’Ufficio del governo serbo per il Kosovo, Marko Djuric. Secondo quest’ultimo, infatti, nonostante le pressioni sul territorio e l’aumento dei controlli di polizia, Belgrado sta riuscendo a trovare modalità per assicurare rifornimenti di prodotti serbi alla popolazione serba del nord del Kosovo.
“Non darò spiegazioni approfondite su come questo accade, perché queste spiegazioni servirebbero come giustificazioni per nuove pressioni a Prishtina, ma è importante che nel nord c’è pane, latte, carne, farina e olio.” – ha affermato Djuric al quotidiano serbo “Politika”.